Occhi che videro

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Documentario-intervista che è un omaggio a Maria Adriana Prolo, fondatrice e direttrice del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Nel suo museo sono custoditi – raccolti da lei, precisa ricercatrice e
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Documentario-intervista che è un omaggio a Maria Adriana Prolo, fondatrice e direttrice del Museo Nazionale del Cinema di Torino.
Nel suo museo sono custoditi – raccolti da lei, precisa ricercatrice e infaticabile collezionista testimone di un tempo scomparso – i cimeli del cosiddetto pre-cinema: dalle lanterne magiche alle rotoscopie, dai frammenti di repertorio agli oggetti rari della Torino di Pastrone.
«È stato un lungo corteggiamento che è iniziato in una giornata di sole al circolo di canottaggio Cerea, alla presenza di Lorenzo Ventavoli, allora presidente del Museo. L’anziana signorina era molto disponibile, ma all’inizio non voleva assolutamente essere filmata. Allora ho usato tutte le armi che avevo per cercare di conquistarla. Un giorno in una sala del Museo trovai la foto di un’attrice del muto che si chiamava Marcella, come mia figlia; lo dissi alla dottoressa Prolo, la quale non ci credette, ma quando alcuni giorni dopo mi vide arrivare insieme alla bambina cambiò atteggiamento. Da allora cominciò a concedersi. Un giorno arrivò addirittura a donarmi un libro scrivendo sul frontespizio una dedica “al mio regista”. Il film [Occhi che videro] è realizzato in parte a colori (l’intervista); tutta la parte in bianco e nero racconta invece il mio rapporto con il Museo e la sua fondatrice. Durante le riprese ha condotto lei il gioco, ha deciso lei i tempi, ha chiesto le pause, si è spesso lamentata del fastidio provocato dalle luci, ha fatto un po’ la diva, e io ho rispettato il più possibile questo suo atteggiamento. In una sequenza in bianco e nero la vediamo con il ventaglio in mano, mentre guarda verso la macchina da presa con uno sguardo severo e una femminea civetteria insieme»
(D. Segre, in D. Bracco, S. Della Casa, P. Manera, F. Prono, a cura, Torino città del cinema, Il Castoro, Milano, 2001).
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