l'UNO

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Sera del 31 dicembre. Marta e Tommaso stanno attendendo un amico e la sorella di lei per festeggiare il Capodanno. Ma non si tratta di un San Silvestro come gli
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Sera del 31 dicembre. Marta e Tommaso stanno attendendo un amico e la sorella di lei per festeggiare il Capodanno. Ma non si tratta di un San Silvestro come gli altri perché da quattro mesi staziona nel cielo, visibile da ogni parte della Terra, un oggetto non identificato che è stato denominato Uno di Ogimomo dal nome di colui che lo ha segnalato per primo.
All’origine di questo film c’è uno spettacolo datato 2018 portato sulle scene dalla compagnia Contrasto i cui attori sono gli stessi che agiscono sullo schermo. Nel leggere le istruzioni iniziali di un lungometraggio scritto e girato prima della pandemia verrebbe spontaneo l’utilizzo della denominazione ‘profetico’ per quanto assomigliano a restrizioni che stiamo sperimentando e molto probabilmente sperimenteremo per il Capodanno 2020. Forse si tratta di un termine eccessivo ma sta di fatto che lo avremmo visto con altri occhi se non fosse accaduto in tutto il mondo quanto sta ancora accadendo.
Va detto subito che il film non nasconde (anzi a tratti sottolinea) la sua origine teatrale sia dal punto di vista scenografico (con l’eccezione di tre situazioni che comunque anche su un palcoscenico avrebbero potuto trovare la loro collocazione) che da quello della recitazione che, in particolare nella prima parte, in più di un\’occasione vede le voci sovrapporsi a volume elevato creando un effetto di disturbo che a teatro sicuramente otteneva un esito più adeguato. Si tratta comunque di un buon esito sia sul piano della scrittura che su quello della messa in scena grazie anche all’affiatamento degli interpreti. Ne esce un quadro che tangenzialmente riprende la situazione che stiamo attualmente vivendo e che, come l’Uno, lascerà dei segni forse indelebili nelle nostre vite. Ma soprattutto ci pone di fronte al ritratto di unumanità che comunque (illuminante in materia l’altra versione della serata) aveva portato a compimento un processo di solipsismo che, per leggere il positivo nella negatività della presenza dell’Uno, aveva bisogno di una scossa per spingere gli individui a confrontarsi, se non con gli altri, almeno con se stessi.
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Orario
(Giovedì) 21:30 - 23:30
Luogo
anagrafe-centrale
Organizzatore
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I Soci ARCI possono acquistare 1 biglietto ridotto a testa esibendo la tessera ARCI 2020/21 all'ingresso. E' possibile associarsi in occasione dell'evento versando la quota associativa di 10 € con validità fino al 31/12/2021.
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